Andare a pranzo da Vittorio vuol dire sapere quando entri ma non quando esci. Ecco i suoi vini sono uguali: sai che stai stappando la prima bottiglia ma non sai quante ne stapperai nella serata. La storia di Vittorio è avvincente: da ragazzo era astemio, ma per amore decide di tuffarsi ad angelo nel vino. L’Insoddisfazione per il suo lavoro in banca insieme alla passione per il Dio Bacco che aumenta lo portano inevitabilmente a lasciare la città per la campagna: destinazione Castelvetro. Da li è iniziata la sua avventuta di vignaiolo, fatta di zero compromessi: nel momento in cui il Lambrusco era il vino italiano più esportato al mondo con produzioni piuttosto discutibili lui è stato da sempre il portabandiera della rifermentazione naturale in bottiglia. Non content, in un mondo che cercava di appiattire la biodiversità ha ricercato e trovato varietà antiche che rischiavano di scomparire, trasformando i suoi vigneti in autentici musei ampelografici a cielo aperto. Godetevi i sui vini, vi sgrasseranno l’anima.