Francesco Torre porta avanti con infinita passione questa azienda che il Padre Marcello comprò, non senza pochi problemi, nel 1972. Tutt’ora il dettame è quello di usare solo zolfo e rame, in dosi bassissime, in vigna. In cantina fermentazioni spontanee, nessuna filtrazione e chiarifica, macerazione lunghe sulle bucce e lunghissimi invecchiamenti.